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martedì 18 settembre 2012

Ne vale davvero la pena ?


A volte la realtà che ti trovi a vivere è troppo pesante, il dolore troppo forte, la verità troppo scomoda. Affrontarla risulta sempre più difficile, vivere una vita così proprio non ti riesce… Una soluzione c’è: la finzione. Cominci un giorno, senza rendertene conto, senza una vera e propria decisione o consapevolezza. Lo fai e basta, e stai meglio, almeno ti sembra di riuscire a respirare. E allora continui su quella strada. L’imperativo diventa il FINGERE. Fingere che tutto vada bene, fingere serenità, fingere equilibrio. Poi un giorno per caso passando davanti a uno specchio, ti fermi a osservare il tuo sguardo. Ti rendi conto che i tuoi occhi appartengono a una persona diversa da quella che fingi di essere. Cominci a rifletterci su. Ne vale davvero la pena?



Anton Vanligt

Il vulcano Erta Ale


Erta Ale è una catena di vulcani posta nel Triangolo di Afar, Etiopia. A nord termina nella pianura di sale a sud si estende fino al Lago Afrera detto anche Giulietti, a ovest è delimitata dalla scarpata dell'altopiano etiope e ad est dalla scarpata della Dancalia. Occupa una superficie di 2350 km². Sulle scarpate laterali affiorano sedimenti corallini, tra le quote di meno 30 e più 90. Questi sedimenti, assieme agli importati sedimenti salini, dimostrano che questa depressione fu in passato occupata dal Mar Rosso, si ritiene tra i 200 e gli 80 000 anni fa (Pleistocene superiore)

Vi è un lago di lava permanente. Il calore indotto dal mantello non riesce talvolta a conservare la crosta alla stato liquido, e perciò ogni tanto sul lago si forma una crosta nera frutto del raffreddamento. Solitamente però la temperatura di 1200º Celsius consente il mantenimento di uno stato liquido al lago, sulla cui superficie si possono osservare pezzi basaltici galleggianti come fossero iceberg.[1] È uno dei quattro vulcani che, nel mondo, permettono l'osservazione di questo straordinario e spettacolare fenomeno.

L'avorio significa morte per gli elefanti


Bryan Christy racconta la sua inchiesta pubblicata sul numero di ottobre di National Geographic Italia, in edicola il 29 settembre, incentrata sul percorso dell'avorio, a partire dal massacro di migliaia di elefanti africani fino al commercio di oggetti religiosi. Gli elefanti africani vengono massacrati in quasi tutto il continente: le uccisioni illegali costituiscono il 90 per cento delle morti documentate in Africa centrale. Gli animali vengono uccisi per le loro zanne, nonostante il bando in vigore dal 1989 sul commercio internazionale dell'avorio. Anche se in genere la ragione per l'aumento delle uccisioni viene attribuita alla domanda d'avorio da parte della Cina, National Geographic rivela, nella storia di copertina del numero di ottobre 2012 “Sangue e Avorio", che in alcuni paesi chiave - Cina compresa - in realtà è il sentimento religioso a far da motore al traffico illegale di avorio.

Non giudico...





Non giudico le persone dai loro errori , ma dalla loro voglia di rimediare

Bob Marley

La grotta verde -Isole Canarie

Cueva de los Verdes ( spagnolo per "'Grotta Verde", perché in passato i suoi proprietari erano la famiglia "Verdes") è un tubo di lava e di attrazione turistica sull'isola di Lanzarote nelle Isole Canarie ( Spagna ). La grotta si trova all'interno del Monumento Naturale del Malpaís de La Corona, una zona protetta delle Isole Canarie. La grotta è stata creata circa 3.000 anni fa dal flusso di lava eruttata dal vicino vulcano Monte Corona , che scorre attraverso la Malpaís de la Corona verso il mare. I flussi di lava raffreddata sopra, sviluppando una crosta solida, prima che la lava prosciugato lasciando la parte superiore come il tetto di una grotta. In circa 20 posti, il tetto della grotta crollò, formando una caverna conosciuta localmente come jameo . Le grotte si estendono per 6 chilometri (3.7 miglia) sopra il livello del mare e per altri 1,5 km (0.93 mi) sotto il mare (il Tunnel de la Atlantida ).
Uno jameo costituisce l'ingresso della Cueva de los Verdes. Due chilometri del sistema di grotte sono stati sviluppati per i turisti nel 1960, con le pareti della grotta illuminate da luci colorate. La grotta è famosa anche per la sua sala da concerto che si trova vicino l'ingresso e l'uscita della grotta. Le caratteristiche sale da concerto da 15 a 20 righe con 26 seggi in ogni riga, che consente fino a 500 persone nella sala da concerto in una sola volta. Nei primi secoli, gli abitanti di tutta Lanzarote si nascondevano in questa grotta per proteggersi da pirati e mercanti di schiavi.

Le illusioni della luna


Il fotografo francese Lauren Laveder si è divertito a giocare con la Luna. E le sue illusioni ottiche sono diventate un libro, Quartier Libre. Ecco le più belle foto realizzate con la complicità della Luna e di qualche amico birichino.



Il castello di Neuschwanstein


Il castello di Neuschwanstein (in tedesco Schloss Neuschwanstein, letteralmente in italiano Il Castello della Nuova Pietra del Cigno) è un castello costruito alla fine del XIX secolo e situato nel Sud-ovest della Baviera nei pressi di Füssen, nella località di Schwangau,Il castello nel suo complesso si estende per 6.000 metri quadrati articolati su 4 piani e numerose torri, alte anche 80 metri. La posizione del castello è sommamente scenografica: ai piedi di una montagna, poco distante da un lago, sul ciglio di una gola vertiginosa e in vista di un altro castello, immerso nella foresta. La costruzione iniziò sotto il re Ludovico II di Baviera conosciuto anche come "Il re matto Ludovico". Il castello trae il suo nome da Lohengrin, il Cavaliere del Cigno (Schwanritter) dell'opera di Richard Wagner e fu progettato dall'architetto Eduard Riedel, e dagli scenografi Christian Janck e G. Dollmann, sotto la stretta supervisione del Re committente. Infatti il castello può essere considerato un monumento dedicato al compositore, amico e idolo del Re, che considerava l'opera di Wagner quasi alla stregua di una religione. Fra le abitudini del Re c'era quella di assistere da solo a teatro alle rappresentazioni delle opere di Wagner, che conosceva a memoria. Tuttavia, Richard Wagner non visitò mai il castello di Neuschwanstein.

Situazioni imbarazzanti ma divertenti

articolo interessante per maschietti
situazione imbarazzante
si tira per aprire non si prende a calci
cinque solitario
ma dov'è la tasca?

Cascate ghiacciate


Cascate gelate nella Eiskogelhöhle, in Austria: a 2.100 metri, è una grotta di ghiaccio, dove
 l’aria fredda resta “intrappolata” e l’acqua che si infiltra dà origine a spettacolari formazioni di 
ghiaccio.

Incontri

Una creatura della terra incontra una creatura dell'acqua BELLISSIMO

ombre

Ombre - illusioni ottiche

La bioluminescenza

La bioluminescenza

Nel dicembre del 2006 gli incendi boschivi a Victoria stato uno dei più estesi nella storia dell'Australia - Questi incendi hanno bruciato una vasta area del bacino imbrifero del Laghi Gippsland - Dopo il fuoco cessò e caddero più di 100 mm di pioggia su molte località - Il risultato è stato un vero diluvio nei giorni e nelle settimane che seguirono - Le piogge torrenziali invasero i laghi di Gippsland di cenere ricca di azoto - Ciò ha portato ad un focolaio di alghe Synechococcus che hanno tinto le acque di verde - I livelli delle Synechococcus bassi nei mesi più freddi del 2008,fecere temere per l'astate seguente - L'estate seguente, una nuova specie chiamata Noctiluca scintillans cominciò a prosperare, nutrendosi della Synechococcus - E si deve a loro la bioluminescenza Phil dice che ha trascorso gli ultimi 20 estati nei laghi Gippsland e non ha mai assistito a bioluminescenza come ha fatto a fine dicembre del 2008 e il gennaio del 2009.

Progetto Landsat

Gli idoli dell'uomo moderno

Gli idoli dell’uomo moderno avido, alienato sono la produzione, il consumo, la tecnologia, lo sfruttamento della natura. Quanto più ricchi sono i suoi idoli, tanto più l’uomo si impoverisce. Invece della gioia egli va in cerca di piacere e di eccitamento; invece di crescere cerca possesso e potere; invece di essere, egli persegue avere e sfruttamento; invece di ciò che è vivo sceglie ciò che è morto.

(Erich Fromm)

coraggio o follia?


In questa fotografia vediamo tre acrobati coraggiosi che che si esibiscono su una sporgenza situato all'86 ° piano dell'Empire State Building a New York City.

I tesori ritrovati dell'Afghanistan

Sopravvissute a guerra e saccheggi, le collezioni del Museo nazionale di Kabul costituiscono un patrimonio dell'umanità. Al loro grande fascino si aggiunge l'interesse per le incredibili vicende che hanno subito. Per lungo tempo infatti si è creduto che questi tesori dell'arte fossero stati perduti per sempre e che il loro destino fosse stato quello di essere stati distrutti, come le sculture dei Budda di Bamiyan. Invece erano stati asportati dal Museo Nazionale di Kabul fin dal 1989 per essere messi al riparo durante la guerra civile. In seguito, una parte importante di questi tesori furono nascosti nelle casseforti della Banca Centrale di Kabul a rischio della vita dei pochi generosi studiosi e amministratori pubblici afghani che custodirono gelosamente il segreto fino al 2004, quando la situazione politica permise che le casseforti venissero aperte. I reperti finalmente hanno potuto essere ''ritrovati'' e, grazie ad un intervento congiunto franco-afghano e a contributi internazionali, restaurati e riportati al loro splendore.

Quelle come me


Quelle come me…. è come una goccia d’acqua nel deserto ciondolante.
Quelle come me sono capaci di grandi amori e grandi collere, grandi litigi e grandi pianti grandi perdoni.
Quelle come me non tradiscono mai.
Quelle come me hanno valori che sono incastrati nella testa come se fossero pezzi di un puzzle, dove ogni singolo pezzo ha il suo incastro e lì deve andare.
Niente per loro

 è sottotono, niente è superficiale o scontato, non le amiche, non i figli, non la famiglia, non gli amori che hanno voluto, che hanno cercato, e difeso e sopportato.
Quelle come me regalano sogni, anche a costo di rimanerne prive.
Quelle come me donano l'anima, perché un'anima da sola, è come una goccia d’acqua nel deserto.

Alda Merini

Adiemus Enia

Cirque du Soleil

Marlene Dietrich


Marie Magdalene "Marlene" Dietrich (Schöneberg, 27 dicembre 1901 – Parigi, 6 maggio 1992) è stata un'attrice e cantante tedesca naturalizzata statunitense.Nacque a Schöneberg, oggi quartiere di Berlino, il 27 dicembre 1901, da Louis Erich Otto Dietrich (ufficiale militare prussiano) e da Elisabeth Josephine Felsing (figlia di un gioielliere)Nel 1922 iniziò a calcare i palcoscenici dei teatri di Berlino lavorò con il regista Max Reinhardt, ottenendo piccole parti in alcuni film muti. Il 17 maggio 1923 sposò Rudolf Sieber, un anno dopo nacque la figlia Maria Elisabeth. Nel 1929 arrivò la sua prima interpretazione da protagonista nel film Die Frau nach der man sich sehnt.Nell'ottobre dello stesso anno firmò il contratto per interpretare il film che le diede la fama, L'angelo azzurro, con la regia di Josef von Sternberg, tratto da un romanzo di Heinrich Mann, fratello del più famoso Thomas.In questo film, che è anche il primo film sonoro del cinema tedesco, la si vede sfoderare un tocco di perversa sensualità ed interpretare la famosa canzone Lola Lola.Marlene Dietrich arrivò a Hollywood il 2 aprile 1930, dove si rifugeranno dopo il 1933 anche alcuni tra i migliori attori, registi e tecnici del cinema tedesco dell'epoca, in fuga dal nazismo, come Fritz Lang.Il primo film americano fu Marocco, nello stesso 1930 (ottobre), nel quale cantava due canzoni e che le valse la nomination all'Oscar come migliore attrice In Marocco restò famosa la sua performance canora vestita da uomo e il bacio con una donna del pubblico, il primo bacio omosessuale della storia del cinema.Nel 1934 arrivò a guadagnare 350.000 dollari l'anno, una cifra astronomica, che la rendevano una delle persone più ricche degli Stati Uniti[4]. Quello stesso anno fece un viaggio in Europa.I suoi familiari la seguirono poi nell'avventura americana, anche se ormai viveva separata dal suo unico marito che conviveva con una sua ex-amica; del resto erano innumerevoli le avventure che si concedeva con amanti di ambo i sessi: la sua era una vita che molti definivano scandalosa.La sua ultima esibizione in pubblico ebbe luogo a Sydney, nel 1975, mentre il suo ultimo film fu Gigolò, interpretato accanto a David Bowie.Non camminava già quasi più a causa di una frattura al femore, provocata da una caduta in bagno. Fatto è che quell'episodio di fatto mise fine alla sua carriera: Marlene non si riprese mai veramente.Marlene morì dopo circa otto anni di immobilizzazione a letto, il 6 maggio 1992. La lunga degenza era stata accompagnata da fasi depressive acute. Il decesso fu attribuito ufficialmente ad un infarto che la colpì nel sonno, ma le cause della morte sono sempre rimaste poco chiare, specialmente dopo le dichiarazioni rilasciate nel 2002 dalla sua segretaria Norma Bousquet, la quale affermò che l'attrice si era suicidata con una forte dose di sonnifero[senza fonte]. La Dietrich venne sepolta il 16 maggio nel cimitero di Berlino, accanto alla madre.

Non si potrà mai “rendere” libero qualcuno.







Non si potrà mai “rendere” libero qualcuno. Si può solo insegnare alle persone ad aprire la porta… ma sono loro a doverla attraversare.


Richard Bandler

Ludwig Van Beethoven

Voyager - Norma Jeane Mortensen Baker ovvero Marilyn Monroe 02

La grotta di Fingal - Scozia

La Grotta di Fingal (Fingal's Cave in lingua inglese) è una grotta marina sull'isola di Staffa (Ebridi Interne, Scozia), parte del National Nature Reserve del National Trust for Scotland.

La grotta è completamente formata da colonne basaltiche esagonali, simili e coeve a quelle del Giant's Causeway in Irlanda e della vicina Ulva. Una colata lavica 60 milioni di anni fa cominciò a raffreddarsi in schemi esagonali che, partendo dalla superficie, si estesero in profondità formando le colonne.

Le sue dimensioni, il soffitto ad arco e i misteriosi suoni prodotti dall'eco delle onde, fanno sembrare la formazione naturale una cattedrale. Il nome gaelico della grotta è Uamh-Binn, "Grotta della Melodia".
La grotta ha un'ampia entrata ad arco ed è allagata dal mare, ma le imbarcazioni non possono entrare. Molte compagnie locali includono un passaggio ravvicinato nelle crociere tra aprile e settembre. È comunque possibile sbarcare sull'isola e raggiungere a piedi la grotta: una fila di colonne fratturate formano un cammino appena al di sopra il livello dell'alta marea. Dall'interno l'ingresso sembra incorniciare la sacra isola di Iona La grotta fu scoperta dal naturalista Sir Joseph Banks nel 1772.

Divenne nota come Fingal's Cave dal nome dell'eroe Fingal ("Bianco Straniero") di un poema di James Macpherson del Ciclo di Ossian. Nella mitologia irlandese Fingal è conosciuto come Fionn mac Cumhaill (in scozzese, Finn Mac Cool), che secondo la leggenda costruì un selciato tra Irlanda e Scozia.

I MOHAI DELL'ISOLA DI PASQUA

L'Isola di Pasqua è una piccola isola sperduta nell'Oceano Pacifico, distante circa 1600 Km dal più vicino luogo abitato e quasi 4000 Km dalle coste del Cile. Teoricamente venne scoperta nel 1686, ma fu soltanto nel giorno di Pasqua (da cui il nome dell'isola) che l'ammiraglio olandese Jacob Roggeveenn effettuò la prima esplorazione ufficiale,sfidando peraltro i bellicosi indigeni. Diamo ora qualche cenno storico-sociale dell'isola. Il primo periodo evolutivo di Rapa Nui (il nome più comune con cui si designa l'area) si svolse tra il V e l'XI secolo d.C., periodo di esplosione demografica. Successivamente, con l'arrivo di esploratori occidentali, inizio la decadenza di questo popolo, sino ad arrivare al XVIII secolo, in cui si ebbe il definitivo collasso, causato da guerre, epidemie, carestie ed eccessiva deforestazione. Secondo la leggenda, gli "Uomini dai Lunghi Orecchi" costruirono (o meglio, fecero costruire) i Moai, ma furono successivamente sconfitti dagli "Uomini dai Corti Orecchi", ponendo fine ad un'epoca di tirannide in cui questi ultimi erano utilizzati ai fini della costruzione dei colossi. Ma cosa raffigurano? In sostanza altro non sono se non la pedissequa e ripetitiva riproduzione di un modello unico, con ogni probabilità la raffigurazione di un antenato. Il fatto che alcune di esse siano rimaste incompiute e soprattutto siano attorniate da utensili induce a credere che gli scultori abbiano precipitosamente interrotto il lavoro ,perché? Gli abitanti del luogo, poi, come si è scoperto, possedevano strumenti di navigazione non certo avanzati ,come dunque hanno potuto raggiungere l'isola? Ma c'è di più. Passiamo all'ambito antropologico-etnografico. Alcuni ricercatori ritengono che gli indigeni derivino da una mescolanza di elementi nordici, peruviani e polinesiani che, in qualche modo, approdarono sull'isola. Dal principio, grazie alle loro conoscenze, avrebbero edificato i giganteschi idoli di cui sopra, ma in seguito, anche a causa della natura non esattamente ospitale dell'isola (infatti gli alberi sono totalmente assenti), regredirono ad un livello pressoché selvaggio. Secondo altri, in origine gli alberi c'erano ma furono in seguito eliminati. Secondo un'altra ipotesi, l'Isola di Pasqua sarebbe tutto ciò che resta di Atlantide o di Mu. Tra i tanti interrogativi che l'isola stessa pone al ricercatore ce n'è uno che non è inutile menzionare: come è stato possibile agli isolani sollevare quei giganteschi blocchi di pietra per erigerli poi tutti in fila? Difatti, secondo l'archeologo Enzo Valli, l'unico modo per sollevare quelle gigantesche opere consiste solamente nell'utilizzo di corde e funima non si era detto che l'isola appare (e forse era da principio) totalmente priva di vegetazione? L'etnologo Francis Maziere avanza l'ipotesi che, nelle epoche passate, l'uomo avesse potuto disporre di energie derivate dall'elettromagnetismo o addirittura dell'antigravità. Catherine e Michel Orliac, archeologi francesi del Centro di Ricerche Nazionali, sostengono che invece un tempo l'isola era boscosa, e il trasporto dei colossi avveniva con l'ausilio di un legname particolare. Tuttavia molti studiosi di archeologia misteriosa, come ad esempio lo svizzero Erich von Daniken, già menzionato in un precedente articolo, sostengono la tesi dell'ausilio da parte di civiltà extraterrestri, che però improvvisamente lasciarono l'isola e così gli indigeni non furono più in grado di completare la loro opera. Una smentita a questa ipotesi verrebbe dalle ricerche dell'esploratore norvegese Thor Heyerdahl, perfezionate in seguito, nel 1982, dall'equipe dell'archeologa Joan Vanteelbourg: per trasportare i Moai altro non era necessario se non una buona quantità di manodopera adatta al lavoro, corde e legname. Tuttavia l'ipotesi extraterrestre sopravvive, rinfocolata anche dai reperti scritti dell'isola, immagini che ricorderebbero astronavi o parti di esse C'è da riconoscere, infatti,che attualmente molti misteri (in particolare quelli storici,come in questo caso) tendono ad essere spiegati ipotizzando contatti con più evolute civiltà extraterrestri; tuttavia, per studiosi come Graham Hancock, i reperti in nostro possesso sarebbero i resti di mondi che ora non ci sono più, di società che la Storia ha decretato che finissero e restassero pressoché confinate e relegate nelle nebbie del passato, concedendo a noi, disincantati uomini postmoderni, di poter soltanto sfiorare (nella migliore delle ipotesi) un barlume di Verità,simile ad una fioca luce che in lontananza, nella nebbia di una serata invernale, un solitario viandante può scorgere.

Metodo del prof. Luigi di Bella contro il cancro

Il metodo del professor Di Bella era giusto

Arriva una conferma da parte della medicina ufficiale. Il Professor Luigi di Bella originario di Linguaglossa in provincia di Catania era stato massacrato proprio prima di morire, gli vevano dato del ciarlatano al punto che il Professor di Bella se ne andò consapevole che il suo metodo sarebbe stato attaccato da ogni fronte. Adesso però la comunità scientifica si mette in riga. L'università di Firenze e Umberto Veronesi con L'Istituto Europeo di Oncologia (IEO) arrivano finalmente a dare dignità scientifica al metodo Di Bella. La terapia Di Bella si guadagna uno studio realizzato da parte dell'Università di Firenze dal nome: “Effetti combinati di melatonina, acido trans retinoico e somatostatina sulla proliferazione e la morte delle cellule di cancro al seno”. E' uno dei pochi studi autorevoli in campo medico e che finalmente consegnano la Terapia Di Bella al campo della scienza ufficiale. Lo studio condotto dall'Università di Firenze è stato poi pubblicato sulla rivista European Journal of Pharmacology ed ha ricevuto l'approvazione del IEO in seguito alla guarigione di cellule tumorali nel seno di una trentenne. Questa volta possiamo dirlo: il metodo Di Bella è efficace contro i tumori. Se il mondo scientifico di allora gli avesse dato retta e avesse sperimentato il metodo invece di denigrarlo a spada tratta,oggi forse si sarebbero salvate molte vite

Vivisezione


La vivisezione una pratica barbarica e inutile I prodotti sono cosi sicuri che li devono testare poi sugli umani (in genere ammalati terminali ) e il 94% è pericoloso o inutile per noi Questo a detta di molti scienziati e medici illustri

Pellegrinaggio alla Kaaba


Pellegrini musulmani in preghiera alla Kaaba al centro della Grande Moschea della Mecca durante l'annuale pellegrinaggio 

 Nel cuore dell’Islam, una leggenda narra di un luogo che è sempre esistito. Prima di ogni cosa, persino prima della creazione, c’era un luogo sacro, la casa celeste di Dio. Si chiamava Ka’aba e la sua copia sulla terra si trova oggi al centro della Grande Moschea (al- Masjid al- Haram) nel cuore di una città dell’Arabia Saudita: la Mecca (Makkah). La Ka’aba, simbolo dell’adorazione verso l’unico Dio, è un semplice cubo alto 15 metri nel cui interno si trova una stanza disadorna. Nell’angolo sud-occidentale, incorniciata d’argento è incastonata la Pietra Nera, una delle pietre usate da Abramo per la costruzione. I musulmani, se le loro condizioni glielo permettono, devono recarsi alla Mecca almeno una volta nella vita e in un preciso periodo dell’anno, tra l’8° e il 12° giorno del mese di duh l-hijja ( il dodicesimo del calendario lunare islamico) si svolge il Pellegrinaggio(Hajj) le cui fasi rispecchiano le tradizioni del passato, una delle quali è la creazione della nuova copertura della Ka’aba che consiste in un drappo di color nero, su cui sono ricamati a mano in oro e argento i versetti del Corano. Per potervi partecipare il pellegrino deve essere in stato di ihram (sacralizzazione) che consiste nel fare il ghusl, la grande abluzione rituale, nell' indossare un abbigliamento particolare e inoltre comportarsi con cortesia, rispetto e pazienza. Per tutta la durata dell’Hajj infatti, gli uomini devono indossare due teli di stoffa bianca senza cuciture: lo izar intorno alla vita e il rida sulle spalle, mentre le donne hanno diritto di vestirsi come vogliono sempre nel rispetto delle leggi islamiche. Arrivati alla Mecca, i pellegrini si recano alla Grande Moschea e girano 7 volte attorno alla Ka’aba in un rito chiamato Tawâf. Il Tawâf è una preghiera individuale che può essere compiuta solo in questo luogo. Subito dopo, compiono un altro rito il Sa’y, che è una marcia ripetuta per 7 volte tra due colline, Safâ – la roccia e Marwa – la pietra, e serve a ricordare il tormento di Agar che cercava acqua nel deserto. Ismaele e Agar furono lasciati da Abramo (Ibrâhîm) in una valle desolata per volere di Dio. Rimasti senza acqua, Agar presa dalla disperazione perchè il figlioletto aveva sete cominciò a correre tra le due colline in cerca di aiuto. Al settimo percorso la fede della donna venne ricompensata, l'Arcangelo Gabriele sfiorò il suolo con la punta di un'ala e fece sgorgare un getto d'acqua: la fonte Zamzam. Il giorno 8 dhu l-hijja i pellegrini si spostano dalla Mecca a Mina , una vallata a sud dove fanno una sosta. Il giorno 9 dhu l-hijja raggiungono la pianura di Arafat, dove sorge la collinetta Jabal al-Rahma (il Monte della Misericordia), luogo in cui Adamo ed Eva si ritrovarono dopo essere stati cacciati dal paradiso terrestre e dove il Profeta Maometto pronunciò il suo ultimo discorso. Ad Arafat, i pellegrini compiono le preghiere da mezzogiorno al tramonto facendo attenzione di rimanere all’interno dei limiti di questo territorio fino la notte che segue. E’ questo istante della stazione notturna sul territorio di ‘Arafat, in stato di ihrâm, che conferisce al Pellegrinaggio la sua validità. Si dirigono poi verso Muzdalifa dove stanno in preghiera fino a sera. Tra Mina e Muzdalifa, i pellegrini raccolgono 7 sassolini per lanciarli il giorno 10 dhu l-hijja contro tre steli (jamarat) che rappresentano il diavolo e ricordano l'episodio in cui il diavolo (Shayṭān, Iblīs) incitò per tre volte Abramo a disobbedire al suo Signore e per tre volte Ibrâhîm lo scacciò lanciandogli delle pietre. La battaglia con il diavolo segna l'inizio di una celebrazione che dura tre giorni e che si chiama “festa del sacrificio” ( Aid al – Adha ) dove i pellegrini e i musulmani di tutto il mondo immolano un animale per poi distribuirne la carne ai poveri e consumandone una parte. Ora i pellegrini si rasano, fanno il bagno e si cambiano d'abito ritornando alla Mecca per l'ultimo commiato. Tutti ora hanno acquisito un titolo onorifico: Hajji per gli uomini e Hajja per le donne .

Grotte calcaree in Libano

Le Jeita Grotto grotte calcaree in Libano Le grotte sono Jeita grotte carsiche solutional che si sono formate nel corso di milioni di anni a causa della dissoluzione di calcare. Il calcare viene sciolto con l'acido carbonico dell'acqua piovana e delle acque sotterranee, quando il calcare, che è originariamente impermeabile, contiene crepe prodotte da forze tettoniche, l'acqua trasuda nella roccia e inizia ad allargare le crepe e le grotte all'interno degli strati. Jeita è il complesso più lunga grotta in Medio Oriente, ma si trova a 300 metri (980 piedi) sul livello del mare ed ha un dislivello di 305 metri (1.001 piedi). Geologicamente, le grotte forniscono un tunnel o via di fuga per il fiume sotterraneo, che è la principale fonte di Nahr al-Kalb. La grotta Jeita è la più lunga grotta esplorata in Libano. Dopo molti anni di esplorazione, speleologi sono penetrati circa 6.200 metri (20.300 piedi) dal punto di ingresso della grotta inferiore al fondo del fiume metropolitana ea circa 2.130 metri (6.990 piedi) delle gallerie superiori. Oggi, la Grotta Jeita è una grotta popolare una grande attrazione turistica. Ospita circa 280.000 visitatori all'anno. La grotta Jeita contribuisce in modo significativo alla vita pubblica della regione. Inoltre, la grotta di Jeita emette una sorgente con una portata che va 1-2 m³ / sec, la fornitura di acqua potabile fresca per uno-e-un-milione e mezzo di abitanti della capitale, Beirut.
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Ristorante o camera sotto il mare-Maldive

ITHAA - Il ristorante subacqueo -Maldive 


Situato a 16 piedi (4.87m) sotto il livello del mare, ristorante Ithaa offre impareggiabili vista a 180 ° della vita di mare mentre si cena. Il ristorante fa parte del Conrad Maldives Rangali Island resort ed è veramente una delle esperienze gastronomiche più uniche al mondo. Ithaa , il che significa che la madre-perla in Dhivehi, è una struttura per lo più acrilico- capacità 14 persone . Lo spazio è di circa 5m x 9m (16 piedi x 30 piedi) ed è stato progettato e costruito da MJ Murphy. Il ristorante, aperto ufficialmente il 15 aprile 2005. L'ingresso al Ithaa è tramite una scala a chiocciola in un padiglione di paglia alla fine di un molo. La durata stimata della struttura è di 20 anni. Lo spazio subacqueo può essere utilizzato anche per matrimoni e feste private ed è stato anche trasformato in una camera da letto, su richiesta speciale. Lo spazio su richiesta può essere trasformato in camera matrimoniale

Il bosone di Higgs

CERN bosone di Higgs - la scoperta diventa scienza

L'annuncio del CERN, il 4 luglio - che gli esperimenti eseguiti dal Large Hadron Collider aveva scoperto una particella coerente con il bosone di Higgs - ha superato un passo fondamentale per diventare scienza I risultati dello studio sono stati pubblicati nella rivista peer-reviewed Physics Letters B . Già nel mese di luglio, sia il CMS e ATLAS team - team di scienziati con il compito di analizzare i dati prodotti dal CMS e rivelatori ATLAS - hanno annunciato di aver scoperto una nuova particella elementare . CERN non ha detto che questo era il bosone di Higgs, la cosiddetta particella di Dio, il Modello Standard della fisica delle particelle ha una sola particella sconosciuta,probabilmente è il bosone di Higgs. Dopo l'annuncio del CERN, sia il CMS e ATLAS squadre hanno presentato le loro conclusioni alla Physics Letters B - e oggi, entrambi i loro lavori di ricerca sono stati sottoposte a peer review da parte della comunità scientifica, diventando ... scienza .
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