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sabato 5 gennaio 2013


Pink Floyd - One Of These Days

Uomo : capace di elaborare concetti, di operare scelte

LA RANOCCHIA CHE NON SAPEVA DI ESSERE COTTA... ovvero come lasciamo che ci distruggano il futuro 
Di Leonardo Somavilla 
“Immaginate una pentola piena d’acqua fredda in cui nuota tranquillamente una piccola ranocchia.
Un piccolo fuoco è acceso sotto la pentola e l’acqua si riscalda molto lentamente. L’acqua piano piano diventa tiepida e la ranocchia, trovando ciò piuttosto gradevole, continua a nuotare.
La temperatura dell’acqua continua a salire.
Ora l’acqua è calda, più di quanto la ranocchia possa apprezzare, si sente un pò affaticata, ma ciò nonostante non si spaventa.
Ora l’acqua è veramente calda e la ranocchia comincia a trovare ciò sgradevole, ma è molto indebolita, allora sopporta e non fa nulla.
La temperatura continua a salire, fino a quando la ranocchia finisce semplicemente per cuocere e morire.
Se la stessa ranocchia fosse stata buttata direttamente nell’acqua a 50 gradi, con un colpo di zampe sarebbe immediatamente saltata fuori dalla pentola.
Ciò dimostra che, quando un cambiamento avviene in modo sufficientemente lento, sfugge alla coscienza e non suscita nella maggior parte dei casi alcuna reazione, alcuna opposizione, alcuna rivolta.
Se guardiamo ciò che succede nella nostra società da qualche decennio possiamo vedere che stiamo subendo una lenta deriva alla quale ci stiamo abituando.
Una quantità di cose che avrebbero fatto inorridire 20, 30, o 40 anni fa, sono state poco a poco banalizzate e oggi disturbano appena o lasciano addirittura completamente indifferente la maggior parte delle persone.
Nel nome del progresso, della scienza e del profitto si effettuano continui attacchi alle libertà individuali, alla dignità, all’integrità della natura, alla bellezza e alla gioia di vivere, lentamente ma inesorabilmente, con la costante complicità delle vittime, inconsapevoli o ormai incapaci di difendersi
 Le nere previsioni per il nostro futuro, invece di suscitare reazioni e misure preventive, non fanno altro che preparare psicologicamente la gente ad accettare delle condizioni di vita decadenti, anzi drammatiche! Il martellamento continuo da parte dei media satura i cervelli che non sono più in grado di distinguere le cose… Allora se non siete, come la ranocchia, già mezzi cotti, date un salutare colpo di zampe, prima che sia troppo tardi.
Siamo già mezzi cotti? O no?”

Nessuno può farlo !!!

Nessuno può giudicare le tue scelte o i tuoi pensieri, perché nessuno ha mai provato le tue emozioni o i tuoi dolori

Yes - Owner of a Lonely Heart

Arriva la Befana in piazza Navona

A Roma il primo appuntamento del 2013, molto atteso sia da grandi che da piccini, è la tradizionale festa della Befana, organizzata in Piazza Navona , già dalla notte fra il 5 ed il 6 Gennaio, in occasione della feste dell’Epifania.
 In una piazza addobbata con i colori delle feste, nella quale dal 24 novembre sono presenti anche i mercatini di Natale con addobbi per l’albero, presepe, stand gastronomici e di giocattoli, il 6 Gennaio 2013, arriverà anche la Befana, che regalerà a tutti i presenti in piazza molti dolci, carbone e divertimento.

 Il bellissimo scenario di Piazza Navona, sarà la cornice di una serata divertente, ricca di musica e di momenti di divertimento soprattutto per i bambini, che come ogni anno potranno fare il loro giro nella fiabesca giostra che si trova a pochi passi dalla Fontana dei Quattro Fiumi, e divertirsi grazie all’intrattenimento organizzato dal comune di Roma. Per l’Epifania è infatti in previsione una festa che durerà tutto il giorno, non solo la sera del 5 come avviene solitamente nelle altre città italiane, ci si aspetta quindi un gran numero di presenze in piazza, sia di turisti che di persone del posto, che nell’arco di tutta la giornata avranno modo di mangiare dolciumi e di fare gli ultimi acquisti nelle bancarelle di Piazza Navona.

Per l’occasione sono previste le esibizioni di saltimbanchi, giocolieri e artigiani, che intratterranno grandi e piccoli fino a sera; la protagonista della festa sarà però certamente la Befana, che consegnerà i tanto attesi dolciumi ai bambini che in quest’anno appena concluso sono stati buoni, e carbone ai bambini che invece non si sono comportati proprio bene.

 L’Epifania sarà l’evento conclusivo dei festeggiamenti natalizi della Capitale, che già dal 7 Gennaio tornerà quindi alla normalità, poiché come da copione l’Epifania tutte le feste si porta via.

L'uomo verde

Capace di donare la fertilità della foresta e delle piante alle donne e al bestiame, l'Uomo Verde è il consorte della Dea madre e si occupa della fioritura della primavera e dell'estate, del rigoglio della terra. Il volto e i lineamenti dell'Uomo Verde sono formati da foglie e rampicanti. Trae il vigore dalla terra stessa e rappresenta il ruolo maschile nell'unione sessuale, nella fertilità e nella fioritura della vita e del talento degli uomini. Rappresenta l'innocenza, il procedere senza difficoltà e il successo, soprattutto nell'intraprendere nuove attività. 

 In tutta la storia celtica, la dea madre ha diversi consorti. Spesso dee e dei, come Nantosuelta e Sucellus e come Rosmerta e Mercurio, formano coppie di amanti o di sposi divini . E l'Uomo Verde è un giovane sposo dalle precoce sessualità che porta fertilità dovunque vada. 

 La virilità del dio cornuto Cernunno e quella dell'Uomo Verde sono strettamente collegate, al punto che l'Uomo Verde può essere considerato una variante di Cernunno. Già dalle più antiche testimonianze lasciate dai Celti, è chiaro che Cernunno governa la foresta, e porta le corna ramificate di un cervo. La sua immagine è forte e potente, e assicura la fertilità della natura nella vita umana. 
In modo non dissimile, in un'incisione rinvenuta in Germania nota come la colonna di san Goar, la vegetazione cresce dalla testa dell'Uomo Verde e forma la sua barba. 
Sul bacile di GundeStrup, la testa di un uomo è coperta di capelli stilizzati formati da foglie intrecciate. Come in moltissime altre immagini : celtiche, il potere risiede nella testa. 
 Nelle rappresentazioni dell'Uomo Verde, che adornano le chiese e le cattedrali europee, la sua testa e soprattutto i suoi capelli, la sua barba e i suoi baffi sono formati da un insieme di foglie, rami e rampicanti. Talvolta dalla bocca gli spuntano lunghe foglie, fino a formare enormi baffi o una lunghissima barba; oppure viticci, a volte con grappoli d'uva, gli germogliano dagli angoli della bocca e ne incorniciano la testa amo di capelli e barba stilizzati. Una folta massa di foglie gli circonda il capo.
 La sua immagine sulle facciate e all'interno delle chiese combina abilmente la maschera vegetale dell'Uomo Verde con i personaggi dei vangeli cristiani. Per lo più nascoste alla vista dal basso, le teste dell'Uomo Verde osservano addolorate il Cristo crocifisso sottostante. 
In un'incisione romanica proveniente da Exeter, la Vergine Maria tiene tra le braccia il bambino sostenuta dalla testa ricoperta di foglie di un Uomo Verde dagli occhi chiusi, come in un'invocazione senza tempo. 

 In contrasto con la sottile iconografia di fertilità dell'arte cristiana, quella esplicita e sessuale di un giovane sposo viene orgogliosamente sfoggiata nei miti e nelle leggende irlandesi. Come la terra stessa, le leggende irlandesi sono ricche e umide di giovane sessualità. Per esempio, il poema epico irlandese Tàin Mo Cualinge (La Razzia del Castello di Cooley) abbonda di un allegro umorismo a sfondo sessuale.
 In qualità di sovrana responsabile, la regina Medb (spesso considerata la personificazione di una dea dato che le tribù celtiche non avevano necessariamente delle regine) mette alla prova il vigore dei suoi molti consorti. Durante il loro incontro nei boschi, Fergus non si dimostra all'altezza delle aspettative di Medb e "perde la sua spada". 
Allo stesso modo, Imbolc, la festa di santa Brigida celebrata il primo febbraio, è contraddistinta da sfumature sessuali, retaggio di una più antica tradizione contadina che collegava la fertilità dei raccolti, del bestiame e degli uomini. Secondo il folklore, l'uomo di casa entra nella sua abitazione in nome di Brigit e "coloro che sono dentro... si inginocchiano, aprono gli occhi e lasciano entrare Brigit", un riferimento apertamente sessuale agli accoppiamenti rituali di Imbolc intesi a evocare la benedizione della dea per la casa e la fecondità.

 L'immagine fertile e vigorosa dell'Uomo Verde è continuata dai Ragazzi di Paglia irlandesi, "giovani mascherati con costumi di paglia che benedicono e rallegrano con la loro presenza i banchetti di nozze dei matrimoni nelle campagne irlandesi".

Che cosa è????

I misteriosi sotterranei del convento di San Domenico

1979, Narni, Umbria. 

Un anziano del paese racconta a sei giovani speleologi di un passaggio segreto sotto la chiesa di San Domenico che condurrebbe a una chiesa più antica. E così i sei ragazzi trovano l’entrata ormai nascosta dietro a rovi e macerie, quasi impossibile da identificare. Da allora, con l’aiuto di volontari, iniziarono i lavori, fuorono ripuliti i resti murari e messi i sotterranei in sicurezza. 

Dal 1994 sono aperti al pubblico, con il nome di Narni Sotterranea.
 Qui è possibile visitare una chiesa affrescata del XII-XIII sec, con dipinti di artisti umbri del pieno medioevo... Da un Cristo sanguinante, ai simboli dei quattro evangelisti, dall’incoronazione di Maria ai ritratti di S. Michele Arcangelo, al quale era dedicata la Chiesa.
 Ma c’è un aspetto inquietante nei sotterranei, “La stanza dei tormenti”. Documenti che provengono dagli archivi vaticani danno la prova che, qui, aveva una delle sue sedi la Santa Inquisizione. Oltre alla cella di reclusione, c’era una sala adiacente in cui sono stati rinvenuti alcuni strumenti di tortura.

Un documento del 1726 racconta la fuga di un certo Domenico Ciabocchi che, giudicato eretico perché bigamo, era riuscito a scappare dopo aver strangolato la guardia che gli portava da mangiare. In una cella è conservato il corpo di “Angela”, una donna di circa 40 anni che aveva un anello nuziale a un dito. I graffiti che oggi sono visibili in un’altra cella raccontano la storia di alcuni prigionieri rinchiusi tra quelle mura. 

La più interessante è quella di Giuseppe Andrea Lombardini. E’ il 21 novembre 1759 quando Pietro Milli, detto il veneziano, guardia del S. Uffizio di Piediluco, oltraggia l'inquisitore della zona. Viene catturato per blasfemia e portato al Sant'Uffizio di Spoleto. Lì due guardie della Santa Sede, Giuseppe Andrea Lombardini e Francesco Marini, aiutano il loro collega a fuggire. Lombardini viene arrestato e, il 4 dicembre, portato a Narni. E’ il 30 gennaio 1760 quando arriva la sentenza definitiva da Roma: i due accusati devono essere esposti al pubblico ludibrio in catene ed esiliati a vita. Ma, nei 90 giorni di prigionia, Lombardini ha avuto il tempo d'incidere sui muri della sua cella simboli alchemici ed esoterici.

Croci poste su piramidi – la tradizione Umbra racconta che servono per levare il malocchio o richiamare l’uomo verde della tradizione celtica – un gallo con la coda di drago, simbolo dell’ermafrodita, e l’orologio che segna gli appuntamenti con le energie cosmiche. E ancora... Simboli dell’opposto, in particolare soli e lune, importanti per capire che, secondo Lombardini, la divinità contiene in sé maschile e femminile, in una visione religiosa che in quei tempi mal si sposava con l’idea canonica di Dio. Probabilmente la guardia aveva anche capacità terapeutiche e fece della sua cella una sorta di laboratorio di alchimia spirituale...
Tante bocche messe a tacere, uomini e donne imprigionati, vite spezzate per sotterrare le verità scomode, tutto questo è ancora impresso tra le pareti di questi sotterranei: tuttora molti dicono che, una volta scesi, si percepiscano flussi d'energia. C’è anche chi è convinto di sentire fantasmi che ripetono frasi alchemiche o di vedere lo spirito di un monaco senza volto. 

Una volontaria afferma di essersi sognata un giovane ragazzo che le diceva di chiamarsi Andrea Lombardini e la pregava di mettere nella sua cella un mazzo di rose rosse. Dopo due settimane non solo le rose non erano appassite, ma c’erano alcuni germogli...
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