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venerdì 12 settembre 2014

"Il presidente della provincia ha rifiutato il dialogo perché voleva l'orsa morta"

Il Partito animalista europeo annuncia la denuncia nei confronti di Ugo Rossi e riflette sugli interessi economici che sarebbero dietro l'accanimento contro Daniza. Il presidente Fuccelli: "Era stato annunciato fin dall'inizio"




Roma, 11 settembre 2014 - "Alla fine l'orsa Daniza è stata uccisa così come annunciato sin dall'inizio dai vertici della Giunta provinciale di Trento. Questo era l'obiettivo voluto con l' accordo tra maggioranza ed opposizione ed oggi è stato raggiunto con successo.
Daniza non è stata abbattuta per la sua pericolosità verso l'uomo, la presunta aggressione non è mai stata confermata da perizie tecniche e l'ordinanza di cattura con l'ipotesi di abbattimento è stata formulata basandosi  su una ricostruzione dei fatti a dir poco fantomatica della presunta vittima. Nessun testimone, nessuna prova video, nessuna immagine, solo dichiarazioni contrastanti tra loro". E' quanto sostiene il Partito animalista europeo in una nota.
"Numerosi esperti etologi, tra i quali Roberto Marchesini, sono concordi sulla non pericolosità  dell'orsaDaniza il cui comportamento è perfettamente normale e non è affatto indice di pericolosità dell'animale. Tesi supportata anche dal presidente del Parco nazionale dell'Abruzzo. Il presidente della provincia di Trento, Ugo Rossi, ha agito ignorando  tutti i protocolli del caso. Per questo motivo abbiamo conferito mandato al nostro legale avvocato Alessio Cugini, di presentare formale denuncia querela alla Procura della Repubblica nei confronti del medesimo presidente in ordine alla fattispecie di cui all' art. 323 c.p. Abuso d'ufficio, art. 544 bis Uccisione di animali ed anche nei confronti di chi materialmente ha ucciso Daniza, chiedendo inoltre  che tutti gli accertamenti sul cadavere dell' orsa siano condotti in un centro terzo esterno alla provincia di Trento".
Questa la dichiarazione del  presidente del Partito animalista europeo, Stefano Fuccelli. "Ci risulta che a Pinzolo, luogo della presunta aggressione - sottolinea Fuccelli - è pronto il progetto per la realizzazione dell'ampliamento dell'area sciistica dopo il recente collegamento funiviario con Madonna di Campiglio fino ad ora però bloccato a causa dell'orsa protetta dal progetto europeo Life Ursus. Daniza è soltanto il capro espiatorio di una vicenda dai risvolti politici economici, di consensi elettorali e spartizioni di denaro pubblico".
"Adesso - prosegue il presidente del Pae - assistiamo ad esternazioni di condanna da parte di personalità politiche appartenenti a tutti i partiti, ma i referenti locali dei medesimi partiti hanno votato per la cattura ed uccisione di mamma orsa".  "Preso atto che le Istituzioni considerano la protesta nei social network solo virtuale mentre temono la mobilitazione oltranzista di piazza, l'unico rammarico è non avere agito con la giusta determinazione nel corso dell'occupazione degli uffici della  Provincia. A margine delle procedure di sgombero avremmo dovuto affrontare lo scontro fisico con le forze dell'ordineanziché optare per la resistenza passiva. Il presidente Rossi non ha accettato il dialogo ignorando la maggioranza degli italiani, questo atto antidemocratico conferma il fallimento della democrazia. Sicuramente se avessimo adottato i metodi dei  no tav o  black block Daniza sarebbe ancora in vita", conclude Fuccelli.
Per contatti con la nostra redazione: 
animali@quotidiano.net


L'eroe ...Ridotto in fin di vita!!, fa il battipista a Pinzolo.....

Ritrovata una delle navi di Franklin, scomparse nel nulla 160 anni fa mentre cercavano il passaggio a nord-ovest.


Uno dei grandi misteri della storia dell'esplorazione è stato risolto. Ricercatori canadesi hanno infatti ritrovato nell'Artico il relitto di una delle due navi di Sir John Franklin, l'esploratore britannico che era alla ricerca del passaggio a nord-ovest, la rotta che va dall'Oceano Atlantico al Pacifico, attraverso l'arcipelago artico del Canada.


Il comandante Franklin e i 128 membri dell'equipaggio erano partiti nel 1845 con le due navi Erebus e Terror, ma da quando raggiunsero il Mare di Baffin non si ebbero più notizie.
 Inutili le spedizioni di ricerca, che diedero però importanti contributi alla conoscenza delle regioni artiche.
 Nel 1854 furono raccolti i primi resti della spedizione inglese presso le foci del Big Fish River e altri resti, compreso il diario di bordo di Franklin, furono ritrovati nel 1858 sull'Isola di Re William.
 Poi più nulla.

 Il relitto, grazie ad attrezzature tecnologiche all'avanguardia, è stato localizzato il 7 settembre. 
Secondo il premier canadese Harper non è ancora chiaro a quale delle due navi appartenga, ma è molto ben conservato e ha subito danni minori. 
Dalle immagini pervenute, infatti, risulta evidente che saranno recuperate molte prove della spedizione, probabilmente anche resti degli uomini dell'equipaggio. 

 Fonte: focus.it
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