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mercoledì 13 gennaio 2016

Ppobiti Kamani: l'antica ed enigmatica foresta pietrificata della Bulgaria


A circa 18 km nell’entroterra di Varna, in Bulgaria, poco distante dalla capitale di Sofia, si trova il sito di Pobiti Kamani, una formazione rocciosa naturale davvero unica nel suo genere.
 La ‘foreste di pietra’, così come viene chiamata dai locali, si compone di numerosi gruppi di insolite colonne di pietra, la maggior parte delle quali raggiunge un’altezza tra i 5 e i 7 metri, e con uno spessore che varia dai 0,3 ai 3 metri di diametro.
 I curiosi pilastri di pietra coprono un’area totale di quasi 7 km², con gruppi minori di colonne un po’ più distanti dal centro. Certamente, le rocce che si trovano nel cuore della ‘foresta’ sono le più importanti, le quali da sole coprono una superficie di quasi un chilometro. 
 La cosa più strana è che queste colonne sono cave e il loro interno è riempito di sabbia. 
Inoltre, oltre alle colonne visibili sul terreno, ve ne sono alcune collocate nel suolo, le quali raggiungono una profondità pari a quella di un palazzo di tre piani.


Nonostante il sito abbia attirato l’attenzione di numerosi scienziati e geologi di tutto il mondo, una vera teoria condivisa sulla sua origine ancora non è stata elaborata. 
Sostanzialmente, le teorie al vaglio dei ricercatori sono due, una una che ipotizza una formazione di natura organica e l’altra che ipotizza l’origine minerale.
 Secondo la prima, le formazioni sono il risultato di attività corallina, mentre il secondo spiega il fenomeno con l’erosione delle rocce, la formazione di sabbia e concrezioni calcaree dell’età dell’Eocene. 
La ricostruzione dinamica dell’origine di queste enigmatiche strutture sono attualmente oggetto di studio da parte dei ricercatori dell’Università Cattolica di Lovanio, in collaborazione con i ricercatori dell’Istituto di Geobiologia dell’Università di Goettingen e dell’Università di Bologna.


Sin dai tempi del Primo Impero Bulgaro, la ‘foresta di pietra’ è ritenuta un luogo sacro, intriso di potenti forze soprannaturali.
 La disposizione delle colonne, infatti, appare tutt’altro che casuale, con alcune di esse allineate in file che fanno quasi pensare alle colonne di un tempio greco o di un’acropoli.
 La forma cava di questi pilastri sembra essere così deliberata da suggerire uno scopo o un disegno di qualche tipo, tanto che i primi coloni della zona attribuirono la loro creazione a un popolo antico di uomini potenti. 
Chiaramente, queste idee hanno alimentato le numerose leggende che sono sorte nel tempo per spiegare l’origine di Pobiti Kamani. Una di esse racconta di antichi giganti impiegati nella costruzione della città di Pliska, la capitale del Regno Bulgaro tra il 681 e l’893 d.C. I giganti trasportavano le pietre massicce da una cava lontana alla città, fino a quando il il sovrano di Bulgaria dichiarò la città completa, ordinando agli operai di cessare il loro lavoro.
 I giganti fecero semplicemente cadere le grandi rocce dalle loro spalle, formando quella che oggi è conosciuta come la ‘foreste di pietra’. 

 Un’altra leggenda vuole che i pilastri di pietra siano ciò che resta del colonnato dell’antico tempio di Poseidone della scomparsa cultura di Atlantide, della quale alcune vestigia sarebbero immerse nelle acque del vicino Mar Nero.
 Benché la scienza ufficiale dica il contrario, quando si arriva sul sito si ha l’impressione di trovarsi di fronte ai resti di un antico tempio, con le colonne regolarmente distanziate e munite di supporto per fissare travi di legno trasversali.
 In alcune delle rocce che delimitano l’area sembrano comparire volti apparentemente umani, tanto che gli abitanti del luogo hanno spesso dato loro dei nomi. 
Uno dei più famosi è ‘il soldato’ che si erge a guardia di Pobiti Kamani.

 I locali, comunque, sono fermamente convinti che la ‘foresta’ sia una potente fonte di energia e, a prescindere dalla propria opinione su tali credenze, non c’è dubbio che quello di Pobiti Kamani sia un luogo mozzafiato da visitare, intriso di una certa atmosfera soprannaturale.
 Nel 1937, il sito ha ottenuto lo status di ambiente protetto, essendo unico nel suo genere.
 La zona circostante è in gran parte disabitata e attira una ricca fauna e flora selvatica, tra cui 21 specie di uccelli e più di 240 varietà di piante, con alcuni esemplari estremamente rari. 

 Fonte: ilnavigatorecurioso.it

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