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lunedì 14 marzo 2016

La leggenda del mandorlo in fiore


Il mandorlo è un albero bellissimo e dal profondo significato. 
Già a marzo si veste in festa con i suoi meravigliosi fiori, è il primo albero a fiorire e proprio per questo è simbolo di rinascita e di resurrezione. 
Preannuncia la bella stagione che sta per arrivare e fiorisce così, come all’improvviso ad annunciare che il gelo e il buio dell’inverno è ormai al termine. 
I suoi rami sembrano innalzarsi al cielo per dare il benvenuto festosi e profumati alla primavera imminente. 

 Nella mitologia greca il significato del mandorlo è attribuito alla speranza e alla costanza e i suoi semi commestibili, le mandorle, sono da sempre considerati divini perché protettori della verità (il loro guscio forte e duro custodisce il seme-verità conoscibile solo se si riesce a spaccare la scorza).

 Legata al mandorlo vi è un’antichissima leggenda, una storia d’amore mitologica: la storia di Fillide e Acamante.
 Acamante, eroe greco, si trovava in viaggio verso Troia.
 Durante una sosta a Tracia conobbe la principessa Fillide.
 Appena i due si videro nacque un amore profondo.
 Acamante dovette però lasciare la sua amata per andare a combattere a Troia.
 Fillide lo aspettò per 10 anni ma quando venne a conoscenza della caduta di Troia e non vedendo l’innamorato tornare pensò che fosse morto e si lasciò morire di dolore.
 La dea Atena impietosita dalla storia degli innamorati trasformò Fillide in un mandorlo e quando Acamante, in realtà ancora in vita, venne a conoscenza di questa trasformazione, si recò nel luogo dove c’era l’albero e lo abbracciò con amore e con dolore. 
Fillide sentì quell’abbraccio e fece spuntare dai rami dei piccoli fiori bianchi.


L’abbraccio dei due innamorati si mostra ogni inizio di primavera a testimoniare l’amore eterno tra i due. 

 Fonte: http://www.eticamente.net/

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