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martedì 6 settembre 2016

Blues: perché si chiama così?


Il blues ha radici profonde nella storia americana, in particolare la storia degli afroamericani. 
Nasce nelle piantagioni del Sud nel 19° secolo: i suoi "inventori" erano schiavi, ex schiavi e discendenti degli schiavi afro-americani mezzadri, che cantavano lavorando nei campi di cotone e nelle piantagioni di tabacco. 
È generalmente accettato che il blues si sia evoluto proprio dai canti spiritual africani e dai canti di lavoro.


Il nome però ha un'altra origine: viene dal modo di dire inglese del 18° secolo blue devils (diavoli blu), usato per indicare le intense allucinazioni visive che possono accompagnare una grave astinenza da alcol.
 Abbreviata nel corso del tempo in blues, l’espressione ha iniziato a descrivere gli stati di agitazione, delirio, depressione o ubriachezza. Ancora oggi in inglese si usa winter blues per descrivere i disturbi stagionali dell’umore. 
 Secondo alcuni storici, la relazione tra blu e alcol potrebbe venire anche dalle leggi blu, che ancora vietano la domenica la vendita di alcol in alcuni stati degli Usa. 

 Non si conosce un "inventore del blues", ma molti musicisti se ne sono attribuiti la paternità.
 Il diritto d’autore comunque lo data al 1912, quando "Dallas Blues" di Hart Wand divenne la prima composizione blues protetta da copyright. Ma gli esperti concordano che la definizione fosse precedente.

 

Da: focus.it

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