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martedì 29 marzo 2016

Hanami, la festa dei ciliegi in fiore in Giappone


“Si narra che il colore dei fiori del ciliegio in origine fosse candido ma che, a seguito dell’ordine di un imperatore di far seppellire i samurai caduti in battaglia sotto gli alberi di ciliegio, i petali divennero rosa per aver succhiato il sangue di quei nobili guerrieri. Anche quelli che, tra i samurai secondo il loro codice d’onore, decidevano di suicidarsi, sembra fossero solito farlo proprio sotto gli alberi di ciliegio”.


La primavera Giapponese, è caratterizzata dall’ Hanami la tradizionale festa dei ciliegi in fiore il qual nome deriva da “hana” che significa “i fiori“, “mi”(miru) che significa “vedere” da qui la traduzione letterale “ammirare i fiori“, infatti i giapponese in questo periodo possono godere della bellezza della fioritura dei ciliegi da fiore, i sakura.


Meravigliose vallate in piena fioritura rendono il paesaggio fiabesco, non per niente la festa dell’Hanami ha tradizioni antichissime, anzi millenarie. 
Sono 60 le località famose perle grandi fioriture e nel giro di pochi giorni attirano vere e proprie fiumane di gente che vengono ad ammirare la delicatezza di questi alberi.


Lo spettacolo dei sakura in fiore occupa gran parte della primavera e si può ammirare da inizio aprile (nel sud dell’isola di Honshu) fino a metà maggio (nella settentrionale Hokkaidō).


La festa è anche un’occasione per riunirsi e fare pic nic all’aperto a base di pesce fresco, il famoso sushi, accompagnato da birra giapponese e sakè, da sorseggiare all’ombra degli alberi in fiore. 
E mentre si beve sotto ai ciliegi in fiore la speranza è proprio che un petalo rosa portato dal vento si tuffi nella propria tazza di sakè.


Durante la notte la festa non si arresta, sarebbe un peccato perdere tempo visto che la fioritura dura pochissimo, ma la festa da Hanami diventa Yozakura ovvero “La notte del Ciliegio“. 

Il sakura che viene celebrato non dà frutti, si tratta di un tipo particolare coltivato unicamente per i suoi fiori.

Il ciliegio Sakura è un simbolo importante in Giappone, non solo per il bellissimo fiore, ma anche per quello che rappresenta: una metafora della vita e della sua fugacità. Inoltre, il Sakura è anche il simbolo del Samurai: purezza, lealtà, onestà e coraggio.
 Rimanda all’immagine di una morte ideale, pura, distaccata dalla caducità della vita e dai beni terreni. 
 I Sakura sono fiori immortali, eterni, non appassiscono mai. Solo il vento li stacca dai rami per accompagnarli in giro nei cieli. 
Anche per questo che nella cultura Giapponese i fiori sono considerati molto importanti, con pittori e artisti che ne valorizzano continuamente l’assoluta bellezza ed eleganza. 
Questo fiore poi, rappresenta in particolare la passione per le cose belle e delicate dei giapponesi, famosi per la loro cultura estetica fine e raffinata.

 La città d’origine dei ciliegi giapponesi è Yoshino, le sue colline si colorano di un caldo rosa pallido: la leggenda racconta che gli alberi furono piantati nel VII secolo d.C., nel periodo Nara, dal sacerdote En-no-Ozuno, che si dice avesse scagliato una maledizione contro chiunque osasse abbatterli. 
Comunque sia andata, gli yamazakura sono alla radice di centinaia di ibridi ottenuti in seguito, e sono divenuti la varietà giapponese per eccellenza; l’Imperatrice Jito (645-702) veniva qui per ammirarne la fioritura. 
 Nel VII secolo, in base alla fioritura dei ciliegi si prevedeva il tipo di raccolto, se la fioritura era abbondante, allora faceva prevedere un buon raccolto.
 La tradizione iniziò con l’alta classe feudale, la quale festeggiava sotto gli alberi di ciliegio, con un’abbondanza di cibo e bevande.


Il secolo dopo anche la classe lavoratrice iniziò i tradizionali festeggiamenti.

 In primavera anche la gastronomia giapponese cambia e diventa caratteristica. 
Si possono assaporare il Dango, una specialità a base di farina di riso, oppure del Sakura Mochi, una pasta di fagioli rossi avvolta in una foglia di ciliegio. 

In parte tratto da: eticamente.net
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