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martedì 5 dicembre 2017

Cosa rivelano le 200 uova di pterosauri ritrovate intatte?


Un importante ritrovamento, ben 200 uova e 16 embrioni di pterosauri sono state portate alla luce da un team di scienziati cinesi. 

L'eccezionale scoperta potrebbe risolvere uno dei misteri su cui ancora i paleontologi si interrogano.
 Gli pterosauri erano in grado di volare subito dopo la loro nascita? 

Questi rettili alati subito dopo la schiusa delle uova non sapevano spiccare il volo.
 La ricerca è stata condotta da un team di scienziati cinesi su oltre 200 uova e 16 embrioni di pterosauro Hamipterus, attraverso le prime scansioni di tomografia computerizzata e fa luce sulle capacità di volo di questi cugini dei dinosauri. 


 Finora si sono preservati pochi fossili di pterosauri a causa delle fragilità delle loro ossa, davvero molto sottili. 
Ancora più rari sono i fossili dei giovani esemplari, delle uova e degli embrioni. 
Ciò ha reso difficile capire come siano cresciute e si siano evolute le diverse specie.

 Il primo embrione di pterosauro fu trovato in Cina nel 2004, ma l'uovo e l'embrione riuscirono a dare ben poche informazioni visto che erano seriamente danneggiati e schiacciati.

 Il primo uovo di pterosauro tridimensionalmente conservato proviene dall'Argentina da un animale chiamato Pterodaustro. 
 Ma nel 2014, i paleontologi cinesi scoprirono un vero e proprio tesoro: centinaia di ossa e uova dello pterosauro Hamipterus, che visse nel primo periodo del Cretaceo, circa 120 milioni di anni fa. Sorprendentemente, il sito dove sono stati trovati i fossili conteneva otto strati geologici separati, quattro dei quali conservavano anche le uova.




Il team di paleontologi cinesi e brasiliani guidati da Xiaolin Wang ha esaminato queste uova in modo più dettagliato, utilizzando la tomografia computerizzata e studiando le microstrutture dell'osso per capire come fossero cresciute queste antiche creature.
 Con i raggi X sono riusciti a vedere dentro le uova e gli embrioni senza minimamente danneggiarli.

 I paleontologi in passato avevano già trovato altri siti con molte ossa di pterosauro al loro interno, ipotizzando che si trattasse di animali sociali. Ma la nuova scoperta è la prima a confermare che anche i nidi fossero comuni.

 A differenza di altri embrioni di pterosauro provenienti dalla Cina o dall'Argentina, c'era poco materiale dal cranio, solo una mascella inferiore. Le ossa di ali e zampe mostravano segni di ossificazione, il processo di deposizione dei minerali per formare le ossa, ma le estremità non erano completamente formate o mineralizzate. 
Ciò suggerisce che i muscoli non fossero ben sviluppati negli embrioni e che i piccoli non fossero in grado di volare immediatamente dopo la nascita.

 La ricerca è stata pubblicata su Science. 

 Francesca Mancuso

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