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giovedì 2 febbraio 2017

Scoperto ai Caraibi il piccolo paguro "caramella"


Sui fondali dell’Isola di Bonaire (Caraibi), i ricercatori hanno scoperto, inaspettatamente, una nuova specie di paguro ribattezzata “paguro caramella” per le sue caratteristiche estetiche: le striature bianche e rosse simili a quelle dei bastoncini di zucchero che appendiamo all’albero di Natale.

 Il vero nome di questa nuova specie è Pylopaguropsis mollymullerae e, come spiegano gli stessi ricercatori, è stata chiamata così in onore di Molly Muller, la nipote dell’autrice dello studio, Ellen Muller, che spera di poter essere una fonte di ispirazione per portare avanti i progetti di protezione della fragile biodiversità marina dell’Isola di Bonaire.




Come dicevamo, la specie è stata scoperta a sorpresa quando i ricercatori stavano fotografando un’aragosta mentre osservavano gli invertebrati che si riunivano tra le fessure dei coralli. Successivamente, i nuovi paguri sono stati immortalati nelle vicinanze di diverse specie di murene. 
 Una volta ottenuto il permesso da parte del governo dell’Isola (un’isola di 288 chilometri quadrati nel Mar dei Caraibi), gli scienziati hanno potuto raccogliere alcuni esemplari di questo paguro e, dopo averlo analizzato, hanno scoperto che si trattava di una vera e propria nuova specie, chiamata poi affettuosamente “paguro caramella”. 
 Al di là delle questioni “estetiche”, ciò che ha incuriosito i ricercatori è il comportamento stesso del paguro: la sua presenza nelle vicinanze delle murene potrebbe identificarne il ruolo di “pulitore”, tanto che in un caso un esemplare è stato osservato mentre passeggiava sul dorso di una murena, forse per nutrirsi del suo muco. 
Secondo gli scienziati anche le caratteristiche estetiche del paguro ‘caramella’ (il colore delle antenne e il pelo) sono quelle tipiche degli animali marini pulitori che vivono in simbiosi.
 Ciò che sorprende però è che mai prima d’ora era stato documentato un paguro  coinvolto in un simile comportamento. Ulteriori studi sono necessari per poter comprendere meglio questa nuova e affascinante specie.

 Fonte: http://scienze.fanpage.it
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