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giovedì 16 marzo 2017

Fenicottero rosa ucciso da tre bambini in uno zoo della Repubblica Ceca


Un'aggressione gratuita a danno di un branco di fenicotteri, rinchiusi nelle gabbie dello zoo di Jihlava, nella Repubblica Ceca. Un gruppo di ragazzini si è scagliato contro gli animali, lanciando sassi e bastoni. 
Un fenicottero è morto e altri sono rimasti feriti. 
 Un'aggressione terribile, vile, a danno di creature già prigioniere, che non potevano fuggire. 

I tre bambini di età compresa tra i 6 e i 10 anni lo scorso venerdì sono riusciti a entrate nell'area dei fenicotteri, oltrepassando la recinzione.
 Lividi, ferite profonde, ossa rotte, e infine la morte per dissanguiamento per uno dei bellissimi esemplari. 
 Una scena raccapricciante quella a che si sono trovati di fronte i guardiani dello zoo.
 I bambini sono riusciti a fuggire da un'uscita di servizio, ma dopo sono stati fermati.
 La cosa più triste, in questa già amara vicenda, è che secondo il portavoce dello zoo di Jihlava, nessuno dei tre ha mostrato alcun rimorso. 
Sul caso ora sta indagando la polizia di stato.
 “Un fenicottero ha subito una frattura esposta del piede. Un altro è ferito”, ha detto il portavoce dello zoo.
 Non è un buon momento per gli animali, a maggior ragione per quelli rinchiusi negli zoo.
 Nei giorno scorsi l'orso Taps è stato ucciso mentre cercava di lasciare la sua gabbia . 
 Adesso è la volta dei fenicotteri lapidati solo per il gusto di fare del male. 

 Un motivo in più per dire NO agli zoo che al di là della mission didattica che vantano, di fatto esibiscono un essere vivente imprigionato, cosa tutt'altro che educativa. 

 Francesca Mancuso

Il monte piatto più famoso al mondo in realtà è un dedalo di rocce e gole profonde


Ha ispirato Sir Arthur Conan Doyle a scrivere il suo romanzo The lost world, nel 1912, e guardando queste foto si può intuire il perché. 
Il Roraima, Mãe dos Ventos, è una terra dai contrasti spettacolari, dove la natura domina incontrastata tra i monti, i fiumi e le foreste dell'Amazzonia.
 Questo monte piatto, con le pareti a strapiombo, geologicamente viene definito tepui e sulla sua sommità, a 2800 metri d'altezza, s'incontrano i confini di Venezuela, Brasile e Guyana.
 La sua cima spesso è circondata dalle nuvole, il che rende ancora più suggestivo e magico il paesaggio.


Ancora oggi la superficie dei tepui non è stata completamente esplorata: è estremamente difficile raggiungere certe zone a causa dei ripidi sentieri che bisogna percorrere ma anche per le forti piogge tropicali che imperversano quasi tutti i giorni. 
E anche se potrebbe sembrare «piatto», in realtà l'altopiano è un labirinto di rocce con innumerevoli gole, profonde anche centinaia di metri. 
 Un territorio unico nel suo genere, quasi isolato dal tempo e dal resto del mondo, su cui sono state rinvenute piante carnivore e altre specie vegetali e animali (come delle minuscole rane nere vertebrate) che altrove non esistono, probabilmente perché estinte da tempo.


Il monte Roraima è il più alto della catena Pakaraima degli altipiani dell'America Latina e le sue formazioni rocciose sono considerate fra le più antiche della Terra, risalenti a due miliardi di anni fa, al periodo Precambriano. 

Il punto più alto è la Roccia Maverick: si trova a 2810 metri di quota ed è protetta da delle scogliere alte 400 metri.


Insomma, un luogo che va oltre l'immaginazione, tanto da aver alimentato nei secoli decine di storie e leggende.
 Nel racconto di Doyle i primi esploratori ad aver messo piede sulla cima del Roraima si sono trovati davanti i dinosauri. 
Secondo gli Indios, invece, nell’antichità al posto dell'altopiano c'era un'enorme pianura con grandi distese di acqua, ricoperta da una rigogliosa foresta, ricca di flora e fauna… un paradiso terrestre, scelto dagli Dei per abitarci. 
Non a caso tepui significa proprio «Casa degli Dei». 

 Fonte: lastampa.it
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