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martedì 6 marzo 2018

Rinvenuta “per sbaglio” la preziosa armatura di un antico samurai sotto un cantiere giapponese


Una tomba di 1.500 anni fa contenente resti umani, armature e corredo funebre è stata trovata in condizioni sorprendentemente buone nella città di Shibushi, sull’isola giapponese di Kyushu. 

 Un ritrovamento del tutto casuale, avvenuta «per sbaglio» hanno detto i suoi «scopritori», durante un cantiere stradale.
 Secondo quanto riportato dal quotidiano giapponese Asahi Shimbun, si può dire che gli operai ci siano letteralmente inciampati sopra, portando così alla luce un tesoro di inestimabile valore storico-culturale. 
 La scoperta è stata fatta a dicembre, ma è stata annunciata solo ora, dopo che la Shibushi City Education Board ha stabilito la datazione del sito e l’apparteneza dei «resti» al periodo Kofun.


«Probabilmente la tomba è stata costruita da un potente leader della regione locale, che era direttamente collegato con la corte imperiale di Yamato», spiega l’archeologo Tatsuya Hashimoto del Kagoshima University Museum.
 I ricercatori hanno anche stabilito che i resti appartenevano a un maschio adulto e che la sua è una delle più grandi tombe mai trovate in quella zona. 

La pratica di seppellire dei tesori insieme ai morti è iniziata nel terzo secolo dopo Cristo, ma divenne molto popolare solo nel quarto e quinto secolo. E in questa tomba custodiva oltre venti preziosi oggetti che componevano il corredo funebre del morto, oltre a delle armi (punte di frecce, una lancia e un’ascia in ferro) e a un rarissimo tanko, una antica armatura giapponese in ferro dell’antenato di un samurai, in condizioni perfette.

 Il periodo Kofun, a cui risale l’armatura, è antecedente al periodo feudale, in cui i samurai fecero la loro comparsa.
 È per questo che questo genere di reperti, decisamente rari, vengono attribuiti a dei «pre-samurai».


 Fonte: lastampa.it
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